La rivoluzione Sandinista in Nicaragua - Graziano Turrini

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La rivoluzione Sandinista in Nicaragua

Di sangue e di sogno



BREVE STORIA DEL NICARAGUA




La storia del Nicaragua non si discosta di molto da quella di tutti gli altri Stati del Centro e Sud America: terra ricca e fertile, fu dapprima territorio di conquista (i primi spagnoli entrarono in questa regione nel 1523, con un piccolo esercito guidato da Gil Gonzàlez Dàvila), poi serbatoio di schiavi (da portare a Panama e in Perù) ed infine luogo di sfruttamento delle risorse minerarie, sempre sotto il controllo della corona spagnola.
Per circa tre secoli questa situazione rimane invariata, con l’unica novità rappresentata dalle frequenti incursioni di pirati di ogni provenienza.

1821
: il Nicaragua ottiene l’indipendenza e diventa parte delle Province Unite dell’America Centrale

1838
: diventa una Repubblica indipendente e per circa ottant’anni viene retto alternativamente dai due principali partiti, quello dei Liberali e quello dei Conservatori.

1909
: comincia la pesante intromissione degli Stati Uniti nella vita politica ed economica del Nicaragua; vengono inviati i marines per contrastare le iniziative del Presidente Zelaya (liberale) che prospettava la possibilità dell’apertura di un canale tra i due oceani (concorrenziale a Panama) e la necessità di regolare l’accesso degli stranieri alle risorse naturali del Paese. I marines americani rimarranno in Nicaragua fino al 1933, appoggiando un governo conservatore

1927
: comincia la guerriglia del "generale degli uomini liberi", Augusto Cesar Sandino, diretta sia contro i marines che contro il regime conservatore. Sandino sostiene che la terra deve essere di proprietà dello Stato e che la forma di organizzazione sociale deve essere la cooperativa: l’imperialismo è il nemico da cacciare dal Nicaragua.

1933
: la rivolta "sandinista" costringe gli Stati Uniti a ritirare il loro esercito e ad abbandonare il Nicaragua; prima di andarsene, però, creano la Guardia Nazionale (un gruppo scelto militare e di polizia) addestrata ed equipaggiata dagli USA, e vi mettono a capo un loro fedelissimo, Anastasio Somoza.

1934
: Sandino viene assassinato dalla Guardia Nazionale

1936
: Anastasio Somoza assume la presidenza del Paese, diventando anche Capo delle Forze Armate e della Guardia Nazionale. Il potere politico ed economico (sempre con l’appoggio USA) viene ripartito tra i membri della famiglia Somoza e gli amici stretti; ogni tipo di opposizione viene annullata; inizia la dittatura che durerà fino al 1979.

1956
: Rigoberto Lòpez Pèrez, un giovane rivoluzionario marxista, uccide in un attentato il dittatore. Il potere viene preso dai due figli: Luis Somoza Debayle (che diventa presidente) e Anastasio Somoza Debayle (capo della Guardia Nazionale).

1957
: Carlos Fonseca Amador (1934-1976) è il fondatore ed il primo segretario del Frente Sandinista de Libaraciòn Nacional (FSLN). In quest’anno, dopo un viaggio a Mosca, organizza la prima cellula di studenti marxisti.

1961
: con l’appoggio di Che Guevara viene data origine alla colonna guerrigliera Rigoberto Lòpez Pèrez (in ricordo dello studente attentatore contro il dittatore) che parte dal Messico e viene affrontata e sgominata alla frontiera con l’Honduras, mentre stava tentando di entrare in Nicaragua.

1961: sempre in quest’anno, a Tegucigalpa (Honduras) viene fondato il Frente Sandinista; sono presenti, oltre a Carlos Fonseca, anche Tomàs Borge e Carlos Mayorga.

1967
: Luis Somoza muore per un attacco cardiaco: tutto il potere rimane in mano di Anastasio "Tacho" Somoza Debayle. È il periodo peggiore per il Nicaragua: le compagnie statunitensi pagano direttamente alla famiglia Somoza i diritti per lo sfruttamento delle terre, per deforestare (e poter allevare bestiame da carne) e per poter vendere tutti i pesticidi vietati in USA (come DDT, endrina, dieldrina e lindane). I contadini sono costretti ad abbandonare le zone fertili ed a rifugiarsi verso l’interno (la foresta pluviale) oppure ai margini della capitale.

1967
: la guerriglia di Carlos Fonseca subisce una grave sconfitta a Pancasàn (oltre ai gravi colpi militari negli ultimi due anni). Pochi giorni dopo Ernesto Che Guevara viene ucciso in Bolivia. È l’inizio del reflusso: molti rivoluzionari abbandonano la lotta armata. Fonseca viene catturato, espulso in Costa Rica, incarcerato e poi liberato da un commando sandinista.

1969
: Carlos Fonseca capisce che è il momento di cambiare strategia e privilegiare il lavoro politico nelle città e nelle campagne. A Cuba, assieme a Daniel Ortega, Humberto Ortega, Benito Escobar ed Eduardo Contreras, viene riorganizzata la direzione dell’FSLN; Carlos Fonseca viene nominato Segretario Generale.

1972
: un fortissimo terremoto distrugge Managua ma gli aiuti internazionali finiscono nelle tasche di Somoza e degli alti esponenti della Guardia Nazionale. Come risultato, da un lato comincia ad incrinarsi il rapporto di fiducia con gli Stati Uniti e dall’altro si consolida la protesta popolare sempre più legata al FSLN. Con l’introduzione della legge marziale, inizia la distruzione sistematica dei villaggi sospettati di aiutare i ribelli.

1976
: l’8 novembre, nei pressi di Waslala, in uno scontro fortuito con una pattuglia della Guardia Nazionale, Carlos Fonseca muore combattendo e la sua testa viene tagliata e portata a Somoza.

1978
: viene assassinato Pedro Chamorro, stimato direttore del giornale liberale "La Prensa", da sempre in opposizione al regime. È l’inizio della vera e propria guerra civile.

1979
: si intensifica l’azione repressiva di Somoza ma le stragi di civili (e l’uccisione di un reporter americano) lo portano a perdere il sostegno USA: l’opinione pubblica americana costringe il presidente Jimmy Carter a sospendere gli aiuti militari a Somoza.


19 luglio 1979
: i ribelli rivoluzionari guidati dal Frente Sandinista entrano vittoriosamente a Managua. Somoza fugge in esilio a Miami. Viene proclamato un nuovo governo con una Giunta provvisoria (di cui fa parte anche Violeta Chamorro, vedova di Pedro) guidata da Daniel Ortega. Il nuovo governo si trova di fronte un Paese distrutto dalla guerra civile; deforestato ed inquinato ad ogni livello dalle sostanze tossiche utilizzate fino a quel momento; e con una popolazione ammalata, malnutrita ed analfabeta. Il Frente Sandinista trova la forza per partire con due grandi campagne considerate prioritarie: la campagna di vaccinazione e la campagna di alfabetizzazione.


1980
: Ronald Reagan viene eletto Presidente degli Stati Uniti e le relazioni con il Nicaragua "comunista" prendono una drammatica svolta. Vengono sospesi gli aiuti per la ricostruzione per iniziare, invece, il finanziamento dei Contras (bande di ribelli composte da fuggitivi della Guardia Nazionale rifugiatesi in Honduras). Comincia una seconda guerra civile: vengono attaccati i porti e le installazioni petrolifere nicaraguensi e poste mine magnetiche lungo le coste. La Corte Internazionale di Giustizia condanna gli interventi USA e ordina delle sanzioni (che gli USA non hanno mai pagato). Il Congresso degli Stati Uniti vieta ulteriori aiuti diretti ai Contras: Reagan aggira l’ostacolo con i fondi neri ricavati dalla vendita di armi all’Iran (scandalo Iran-Contras).

1984
: Daniel Ortega viene eletto Presidente, nelle prime libere elezioni, con una maggioranza schiacciante, ma il Paese è ormai allo stremo e la spesa per la difesa tocca quasi il 70% del PIL,

1985
: Reagan ordina un embargo economico completo verso il Nicaragua, che rimarrà in vigore fino al 1990.

1988
: con l’Accordo di Sapoa si arriva ad un parziale cessate il fuoco tra Sandinisti e Contra (prevedendo il reintegro dei contras nella società nicaraguense) ed alla preparazione di successive elezioni generali.

1990
: una coalizione di 14 partiti (la UNO) guidata da Violeta Chamorro sconfigge i Sandinisti nelle elezioni presidenziali. L’esercito rimane ancora a guida sandinista, attraverso il generale Humberto Ortega. Inizia una fase di riconciliazione nazionale e di stabilizzazione dell’economia.

1996
: alle presidenziali di quest’anno è la volta di Arnoldo Alemàn (ex sindaco di Managua), portavoce dell’alleanza liberale di centro-destra. La sua amministrazione sarà comunque accusata di corruzione: diversi funzionari si dimetteranno e lo stesso Alemàn sarà in seguito arrestato e condannato a vent’anni per corruzione.

2002
: anche in queste elezioni la sfida tra Sandinisti e centro-destra sarà vinta dal candidato conservatore, Enrique Bolaños, che porterà avanti i precedenti programmi di liberalizzazione.

2006
: dopo 16 anni ritorna al potere il Frente Sandinista, con Presidente Daniel Ortega (che raggiunge quasi il 40% dei voti) contro il candidato conservatore Fernando Montealegre. Lo slogan del Frente Sandinista ha come temi: pace, lavoro e riconciliazione. Durante la campagna elettorale gli USA minacciano la fine degli aiuti internazionali, in caso di vittoria dei Sandinisti.

2011
: il Frente Sandinista ripresenta alle presidenziali Daniel Ortega (contro il conservatore Gadea) e stavolta è un plebiscito, perché Ortega e il FSLN arrivano al 62%.


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