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Nel romanzo il Brasile viene toccato marginalmente ma anche questo immenso Paese, alla pari degli altri suoi vicini centro e sudamericani, ha vissuto l’orrore della dittatura militare e della repressione poliziesca.
Riportiamo di seguito alcune note storiche e la riproduzione del testo di Carlos Marighella ("Piccolo manuale della guerriglia urbana") del 1969, a quell’epoca molto diffuso sia in America Latina che in Europa (soprattutto Germania ed Italia).
31 marzo 1964: le Forze Armate (nell’ambito dell’Operazione Condor) realizzano il golpe militare che destituisce l’ultimo Presidente democratico, João Goulart. Il potere viene assunto dal generale Humberto Castelo Branco.
Termina così il periodo definito della Nuova Repubblica che, iniziato con la fine della seconda Guerra Mondiale, aveva visto succedersi Getùlio Vargas, Juscelino Kubitschek, Jânio Quadros e João Goulart.
Il governo Goulart fu segnato da un’alta inflazione e da una forte stagnazione economica. Ma ciò che lo portò ad avere l’avversione delle Forze Armate fu l’avvio della riforma agraria e dell’istruzione e la difesa dei diritti dei lavoratori; inoltre, nel celebre discorso del 13 marzo del 1964, il Presidente Goulart annunciò la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere. Per gli interessi statunitensi e delle Forze Armate era diventato un pericoloso sovversivo, che doveva essere eliminato.
15 aprile 1964: il nuovo Presidente, il generale Castelo Branco, interviene immediatamente contro i sindacati e vieta gli scioperi.
1965: vengono messe fuorilegge tutte le formazioni politiche. Al loro posto viene creato un partito governativo (ARENA, Aliança Renovadora Nacional ) ed uno di opposizione ufficiale (MDB, Movimento Democratico Brasileiro).
1966: con una nuova Costituzione vengono concessi al Presidente poteri straordinari e sospese tutte le garanzie costituzionali. Inizia la persecuzione (e l’eliminazione) degli oppositori del regime.
1966-
1968: col passare dei mesi la resistenza al regime diventa lotta armata, sia nelle grandi città che nelle campagne. Il Partito Comunista brasiliano organizza le prime forme di guerriglia, sostenuto da diversi gruppi di appoggio che finanziano la lotta al regime attraverso rapimenti e rapine alle banche. È in questo contesto che si inserisce il "Piccolo manuale della guerriglia urbana", il testo di Carlos Marighella diventato celebre non solo tra i ribelli brasiliani, ma esportato in seguito anche in Europa. Dopo Castelo Branco (1964-
15 Marzo 1985: si torna all’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Tancredo Neves divenne il primo Presidente NON militare dopo più di vent’anni di dittatura. Nel giorno della presa dei poteri, l’incarico venne affidato a Josè Sarney, vice Presidente, che assunse l’incarico definitivo il 21 aprile successivo, data della morte di Tancredo Neves (che aveva contratto una grave infezione a seguito di un’operazione).
1989
1994 e 1998: Fernando Henrique Cardoso viene eletto Presidente per due mandati grazie all’alleanza con tutti i partiti di centrodestra.
1992: Luìz Inàcio da Silva, detto Lula, esponente del PT (Partido dos Trabalhadores) riesce finalmente a vincere le elezioni presidenziali.
1996: Lula ripete il successo del 1992, venendo eletto con il maggior numero di voti validi della storia brasiliana